Il prossimo 13 maggio, con il numero 24 del Weekly Shonen Jump, dovrebbe debuttare Samurai 8: Hachimaruden, la nuova opera del buon Kishimoto, disegnata da Akira Okubo.
Qualche giorno fa è uscito un breve capitolo introduttivo, di 4 tavole in tutto, dove vediamo un ragazzino che siede assieme ad un animaletto domestico sull’engawa (縁側 – quella che potremmo chiamare veranda delle classiche case giapponesi) e osserva il cielo notturno in attesa di una stella cadente.
Il suo piano è quello di esprimere un desiderio, nella solita situazione da confessionale al Grande Fratello a cui ci aveva abituati Naruto, comprendente la seguente, modica e ponderata, quantità di richieste: un giorno vorrebbe assaggiare sushi, tempura (tipicamente verdure fritte), shabu-shabu (carne e verdure servite con diverse salse), unaju (pesce coperto di salsa e riso) e takoyaki (polpette fritte di polpo); non contento delle richieste culinarie vorrebbe avere almeno un’allergia di meno (tipo no all’allergia al tiglio, sì a quella a Valsoia), vorrebbe che il cibo liquido avesse un sapore migliore (il soylent tutto insapore ed incolore gli ha rotto veramente la stampella), non aver paura di aghi e punture, ma soprattutto di non dover camminare più con la stampella.
Più che ad una stella cadente, probabilmente avrebbe dovuto rivolgersi alla stella di Betlemme. Perché tutti questi desideri siano esauditi promette infine di essere buono! Buono? Che si sia ridotto così per la sua perversione morale? Nel futuro infatti i giovani sono insediati dalla catena di giornaletti porno delle Kaguya Industries, che li traviano con oscenità e devianze sessuali.
Il ragazzo stesso si rende conto che forse la stella non potrà esaudire tutti questi desideri, per cui decide di riformularli tutti in un’unica domanda: vorrei essere un samurai! Avere una katana nella mia collezione ed un amico vero, non uno virtuale, con cui poter giocare!
Detto fatto stringe le mani forte forte e strizza gli occhi, mentre la stella schizza in cielo, sperando che il suo desiderio si avveri.
Come andrà a finire e se la stella esaudirà il suo desiderio, oppure se ad esaudirlo sarà il demonio-Kishimoto (occhio a ciò che chiedi!) lo scopriremo solo leggendo il manga, ma già da qui si possono dedurre alcuni fatti che preannunciano succulenta questa nuova opera.
Anzitutto lo stesso Kishimoto, già prima che Naruto finisse, aveva detto che gli sarebbe piaciuto scrivere un racconto fantascientifico, e già la sua opera era intrisa di vari spunti presi dal genere. D’altronde egli stesso aveva più volte citato Star Wars oppure Akira, per non parlare di tavole di Naruto ispirate a film quali Elysium dove appunto si fondevano fantascienza e samurai. (si guardino qui gli innesti meccanici sul ragazzo)
In secondo luogo ritornano forti, fin da queste primissime tavole, i temi cari a Kishimoto:
- la solitudine: il protagonista si sente solo in un mondo evidentemente distopico (dove il sushi non è alla portata di chiunque e dove si beve cibo liquido insapore)
- l’amicizia: il protagonista è solo (come lo era Naruto) ed in cerca di un vero amico (chissà se anche questa volta sarà quel genere di amico!)
- realizzazione (dei propri desideri): proprio come Naruto voleva diventare hokage, lui vorrebbe diventare un vero samurai
Dunque tutto lascia presagire che possano tornare anche tutti gli altri temi già affrontati ampiamente in Naruto e francamente per alcuni non vedo l’ora, perché comunque, nel bene o nel male, sono stati insoliti e fuori dal comune nella produzione degli shonen.
D’altro canto confido che, forte degli errori del passato, non ci ripropini alcune martellate quali:
- la redenzione a tutti i costi
- le donne kishimotesche che sbavano appresso al pene impossibile
- le donne non-kishimotesche per forza violente
- il potere ultimo e definitivo che rischia di distruggere tutto il mondo
- Hinata
Queste cose spero proprio di non rivederle, anche se diabolicamente ci conto un po’, se no su cosa avrei da fare polemica?