Hachimaru, finalmente capace di staccarsi dai tubi che lo costringevano a casa, si dà alla pazza gioia e va ad esplorare il mondo.
Il maestro gattocane, mutandofilo incallito tipo Happosai, lo invita a portarsi appresso la spada giocattolo comprata al Lucca Comics, perché anche se la lama non taglia una pera, la sua anima la renderà tagliente che manco il pugnale di Will Parry.
Detto fatto, in volo su Latios-Hayataro, il nostro protagonista giunge in una ridente cittadina che ospita una palestra di samurai e sta per essere invasa da dei porci-ronin. Un proiettile vagante sparato da quest’ultimi, tipo stadio italiano, lo fa precipitare dritto dritto nel salotto di uno squinternato che parla con le sue mani e gioca ai videogiochi con la stessa ossessione di un matematico che cerca di dimostrare l’ultimo teorema di Fermat.
La Signora Sinistra e il Signor Destro, suo genero, spiegano a Hachimaru che costui che ha davanti è biologicamente un uomo, che però nel suo cuore è una donna. Per questo motivo non ha ancora scelto un nome per sé e si chiama Nanashi, ossia nessuno.
Nanashi è anche il secondo giocatore più forte al famigerato videogioco dei samurai, per cui tra i due parte subito una sfida-sessuale, con Hachimaru che gli estorce la promessa di uscire con lui se lo batterà. Il gioco inizia, Nanashi sceglie Orchid, non sospettando che Hachimaru può usare Eyedol e lo straccia a colpi di zoccolo e clava.
Adesso gli tocca stare all’appuntamento con Hachimaru ed uscire insieme.
Un capolavoro.